Alla prima udienza generale del nuovo anno, nell'Aula Paolo VI in Vaticano, Papa Francesco ha
colpito ancora. Rivolgendosi ai fedeli ha parlato di rivoluzione, vangelo, ipocrisia. Parole forti, piene di pathos comunicativo, dirette e capaci di dare il segno di quanto siano "vere" nel rendere chiaro ciò che pensa chi le ha pronunciate.
Tutti i giornali di oggi pubblicano la notizia più o meno con questi titoli:
... Papa Francesco: "Meglio vivere da atei che da cristiani che odiano e sparlano"
Dette così sembrano persino "giuste". Già! Solo che io ho ascoltato quelle parole ed essendone rimasto colpito, per non sbagliare, le ho rilette fino a trascriverne il passaggio centrale. Questa la trascrizione letterale:
"Quante volte noi vediamo lo scandalo di quelle persone che vanno in
chiesa, stanno tutta la giornata lì, vanno tutti i giorni, e poi vivono
odiando gli altri o parlando male della gente. Questo è uno scandalo!
Vivono come atei".
Cioè: noi atei (quindi anche io) viviamo odiando gli altri o parlando male della gente!