domenica 7 ottobre 2018

Ma noooo! C’è la Mafia in Basilicataaaa!!!! Ma non erano cortocircuiti?

Quanti anni persi per la complicità della mala politica e l’incapacità delle istituzioni.
Se non vogliamo cadere dalla padella alla brace, è ora che la politica buona faccia un passo avanti e rioccupi lo spazio di quella vecchia, prima che le bande armate si stabiliscano definitivamente a casa nostra e nelle nostre menti.


Nel febbraio 2015 venni convocato dalla Prefettura di Matera per il Tavolo Ordine e Sicurezza insieme alle altre Organizzazioni Professionali Agricole, ai sindaci del Metapontino, alla Regione, alla Provincia, al Comandante dei Carbinieri, della Forestale, della Finanza ed al Questore.
Nei giorni precedenti era stata incendiata l’ennesima azienda agricola e io, come facevo da tempo denunciando l’intreccio fra crisi economica, usura, vendite all’asta, racket e criminalità, avevo ancora una volta chiesto conto del “perché” la procura della Repubblica di Matera, invece di perseguire i responsabili, continuava a sostenere che fossero “cortocircuiti” e a non fare indagini.  I giornali ne avevano dato, ancora una volta, ampiamente conto.

L’incontro cominciò con queste parole del Prefetto Pizzi (cito a memoria) : “Ho convocato questa riunione perché sono molto preoccupato dalle notizie che riportano i giornali. Usura, racket, mafia…. Fra poco inizia la stagione turistica e quella delle fragole … che figura ci facciamo? Ne possiamo avere un danno enorme! E poi … notizie senza prove, nessuna denuncia, parole riportate da preti contro il racket e l’usura. Senza denunce e senza riscontri. Vero, Fabbris?” Gelo!