Era l'ultima settimana di
agosto del 2002. Io, per conto del Foro Contadino Altragricoltura, ero
in Sudafrica, a Johannesburg con la delegazione internazionale di Via
Campesina in un convento protestante a Soweto a pochi passi da quella
che era stata la casa natale di Nelson Mandela.
Fra il 26 agosto e il 4 settembre qui si sarebbe tenuto il Summit sullo
Sviluppo Sostenibile dieci anni dopo quello di Rio De Janeiro voluto
dalle Nazioni Unite e il Movimento internazionale dei contadini che si
battevano e ancora si battono per la Sovranità Alimentare (Via Campesina)
partecipava con tante altre organizzazioni al Forum organizzato dalla
Rete Mondiale dei Movimenti Sociali che era nata l'anno precedente nel
Forum Mondiale di Porto Alegre.
Eravamo li per dire alle tante ONG che partecipavano ed ai
potenti del mondo che la sostenibilità non è questione tecnica ma di
modello e di giustizia sociale.