sabato 15 novembre 2014

Se la democrazia corrotta è la peggiore delle dittature: la memoria oltre i populismi.

Nella sezione del sito della Rete/Movimento Maipiù, dedicata agli approfondimenti (http://maipiu.eu/non-dimenticare-il-vajont/), sono pubblicati due articoli sulla tragedia del Vajont del 1963.
Gli articoli sono datati a una decina di anni fa ma, per noi che ci stiamo avviando alla sfida grande di dare vita al Movimento ed alla Rete delle Comunità dei Versanti, dei Fiumi e del Popolo degli alluvionati, sono due testimonianze preziose.
Di fronte ad una realtà immobile, alla sordità delle classi dirigenti che sembrano vedere i problemi solo per l’effimero momento in cui i riflettori dei media si accendono sul fango delle alluvioni per poi dimenticarsene quando il fango si secca lasciando sole le comunità con i loro problemi ed alle rimozioni di una società ubriacata della falsa coscienza di una modernità che ci ha lasciato solo crisi, la nostra ambizione non può che essere alta come conviene a chi sa di fare i conti con una lunga storia.

venerdì 31 ottobre 2014

Va in scena la grande truffa .... persino chi non è di sinistra se ne rende conto.

E' cosi evidente quello che sta accadendo sotto i nostri occhi! Si compie la parabola avviata con il ciclo post PC (PDS/DS/PD .....) verso una deriva chiaramente di destra e conservatrice. Ieri ascoltando un commentatore del Corriere della Sera che inveiva contro la Serracchiani vedevo andare in scena la tragica truffa di questi mesi; il commentatore (un sincero moderato liberale oppositore della sinistra), più o meno, diceva alla Serracchiani: "smettetela di appropriarvi del nostro pensiero e delle nostre politiche, voi non potete mai essere noi e se alla fine lo sarete allora io diventerò di sinistra, non fosse altro per amore del pluralismo e perchè ho in odio il pensiero unico. Fate il vostro mestiere, fate la sinistra invece di camuffarvi in liberali". Buona lettura di questo lucido commento di Luciano Gallino sulla Repubblica.
LA DIFFERENZA VISIBILE TRA DESTRA E SINISTRA (Luciano Gallino su La Repubblica del 29 ottobre 2014) Non si sa chi sia, il regista delle due manifestazioni contemporanee della scorsa settimana, piazza San Giovanni e Leopolda.

sabato 25 ottobre 2014

Tranquilli, tutto già visto

Dopo aver votato lo Sblocca-Italia, i parlamentari "critici" del PD scendono in manifestazione con gli operai delle CGIL.

martedì 14 ottobre 2014

Una proposta alle reti, associazioni, vertenze lucane: Incontriamoci.

La nostra partita dobbiamo per forza perderla anche senza averla giocata?

Care e cari amici e compagni lucani,scrivo questa nota per avanzare una proposta che nasce dalla discussione e dall'esperienza delle vertenze che conduciamo da anni: incontriamoci per coordinarci e costruire uno spazio comune di iniziativa. Incontriamoci per capire se si può rispondere insieme all'attacco politico, sociale ed economico che viene avanti. 
Dopo giorni di confusione fra date e iniziative qualche giorno fa apprendo dell'annuncio di una convocazione di una manifestazione "voluta dal popolo" l'8 ottobre a Potenza nella stessa data in cui da tempo come Altragricoltura stiamo lavorando a tenere una nostra manifestazione per rispondere alla crisi  e per denunciare l'attacco repressivo nei confronti di Altragricoltura.
La manifestazione è pubblicizzata via FB e (a parte i rituali appelli via post ad "essere in migliaia" e i proclami da tastiera digitale che annunciano la partecipazione delle masse da tutta ...... la Basilicata? .... il SUD? ....... il MONDO?) non trovo una firma che se ne assuma le responsabilità ma, naturalmente,  i post richiamano tutti ad essere presenti perché "non ne possiamo più" e perché "in molti la chiedono".
Film visto tante volte e che, probabilmente, finirà come tutte le altre volte: a Potenza ci sarà poca gente e comunque mancheranno in tanti/e e qualcuno, dopo aver proclamato che "bisogna fare una nuova Scanzano", senza interrogarsi sulle proprie responsabilità, chiederà: "perchè non siete venuti?"
Lo dico subito: queste iniziative non sono più utili e non aiutano a far crescere la capacità dei lucani di incidere nei confronti della politica e del governo anzi, corrono il rischio di contribuire a indebolirla. Sia perché mettono in scena una rappresentazione minoritaria della reltà che invece è molto più ricca e composita sia perché non nascono dalla condivisione e non si danno l'obiettivo esplicito di coinvolgere gli uomini e le donne che vivono in questa regione e tutti i giorni fanno i conti con il mettere insieme il pane con la cena.

giovedì 2 ottobre 2014

Tornare indietro? Finalmente.

Ieri hanno condannato Bobo Aprile, per la sua difesa dei diritti dei lavoratori e per la sua attività sindacale.
(LEGGI L'ARTICOLO: http://www.cobaslavoroprivato.it/brindisi-magistratura-assolve-imprese-condanna-lotta/)

Non è un caso.
Con le proposte di smantellamento dell'art.18, l'attacco politico e nelle sedi giudiziarie al diritto di fare sindacato e movimento senza accettare la retorica della crisi, torniamo indietro all'800 in nome della modernità mentre la truffa del "nuovo che avanza" obnubila le menti degli italiani.
Il balbettio patetico con cui "la vecchia guardia del PD" alza la voce contro il padrone cui hanno consegnato la loro storia provando ad usare parole che non sanno più declinare (difesa dell'art. 18? dei lavoratori?), non rende meno evidente la verità.
Ci sono voluti trent'anni per smantellare sotto i nostri occhi e con la nostra insipienza complice  un patrimonio di forza,  coscienza popolare e consapevolezza ma ora ci siamo: è la sconfitta, bellezza!

mercoledì 1 ottobre 2014

La verità su Renzi e il Petrolio Lucano

SMASCHERATA LA STRUMENTALITA' DELLE REAZIONI AL RICHIAMO DI RENZI SULLE ESTRAZIONI IN BASILICATA.

Comunicato stampa del Portavoce del Comitato TerreJoniche, Gianni Fabbris

Smascherata la strumentalità delle reazioni dei lucani alle dichiarazioni che il Presidente Renzi aveva rilasciato due giorni fa sulla assoluta necessità di raddoppiare le estrazioni petrolifere in Basilicata affermando, fra l'altro, ".....potrei raddoppiare la percentuale del petrolio e del gas in Italia e dare lavoro a 40 mila persone e non lo si fa per paura delle reazioni di tre, quattro comitatini".
Il Comitato Terre Joniche è venuto in possesso di un documento esclusivo e riservato di cui, per amore di correttezza e di verità, pubblichiamo la copertina e che fonti sicure ci garantiscono sarà divulgato nei prossimi giorni.